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Cosa succede ai fondi pensione durante le fluttuazioni di mercato?

Cosa succede ai fondi pensione durante le fluttuazioni di mercato

Cosa succede ai fondi pensione durante le fluttuazioni di mercato?

Le fluttuazioni di mercato, soprattutto per gli investitori meno esperti, aprono scenari in grado di generare non pochi timori sui propri capitali investiti

Gli anni di crisi come il 2022, che portano perdite pressoché generalizzate sui mercati finanziari, possono infatti indurre le persone, anche gli aderenti ai fondi pensione, a scelte dettate più dalla paura che dalla razionalità.

In questo articolo vedremo in che modo le fluttuazioni di mercato coinvolgono anche i fondi pensione e quali sono gli strumenti di tutela a partire dalle normative che regolano le scelte di investimento dei fondi.

Approfondiremo, poi, due elementi basilari che l’investitore non dovrebbe mai trascurare: la diversificazione e l’orizzonte temporale lungo, tipici degli investimenti con obiettivi previdenziali.

Infine, scopriremo come una buona educazione finanziaria di base possa portare i risparmiatori a gestire i propri investimenti, anche quelli previdenziali, senza cedere ai timori dovuti alle contingenze.

Fondi pensione e fluttuazioni di mercato

I fondi pensione, investendo i contributi degli aderenti su strumenti finanziari (quali azioni e obbligazioni), sono soggetti alle fluttuazioni di mercato, che si tratti di rialzi o di ribassi.

Ma occorre sapere, innanzitutto, che alle diverse forme di previdenza complementare, tra le quali troviamo anche i fondi pensione negoziali, sono preclusi investimenti meramente speculativi e dunque molto rischiosi e sono imposte regole stringenti sulla composizione dei portafogli, a tutela del risparmio previdenziali.

Il biennio 2022 e 2023 ci mostra come le fluttuazioni al ribasso abbiano influenzato anche i fondi pensione, ma evidenzia allo stesso tempo anche la loro capacità di recuperare rapidamente le perdite e la resilienza dei propri portafogli.

Il 2022, infatti, è stato un anno molto complesso per i mercati finanziari, nel quale si è concentrato un concatenarsi di eventi (innalzamento dei costi energetici, inflazione, guerra in Ucraina, innalzamento dei tassi di interesse, ecc.) che ha mandato in sofferenza pressoché tutti gli investitori

Tuttavia, fin dal primo trimestre 2023 i rendimenti dei fondi pensione sono tornati in positivo, anche grazie a quella resilienza dei propri portafogli summenzionata che ha consentito di avviare rapidamente un recupero delle perdite generate in un anno particolarmente critico.

La pubblicazione COVIP “La previdenza complementare – principali dati statistici”, aggiornata a giugno 2023, conferma quanto detto, fornendo una serie di dati tra i quali i rendimenti dei primi sei mesi del 2023, che per i fondi pensione negoziali tornano in positivo con un +3,2%.

Diversificare per mitigare il rischio

Una delle azioni utili a mitigare i rischi insiti negli investimenti è la cosiddetta diversificazione, cioè comporre il portafoglio impiegando il risparmio in una serie diversa di prodotti e strumenti di investimento, in modo che se alcuni vanno in perdita altri guadagnano, permettendo una compensazione a tutela del capitale

La diversificazione degli investimenti serve dunque a mitigare i rischi e a ottimizzare il rapporto rischio/rendimento, in modo da ottenere un doppio obiettivo:

  • tutela del proprio patrimonio;
  • redditività del patrimonio stesso.

I fondi pensione negoziali applicano delle strategie di diversificazione alle proprie linee di investimento, ma non solo. Infatti nel caso dei fondi multicomparto, quelli cioè che presentano più di una singola opzione ben diversificata come Telemaco, le linee di investimento offrono agli aderenti diverse combinazioni rischio/rendimento, in modo da ottimizzare la partecipazione al fondo in base all’età dell’iscritto e agli anni mancanti per giungere alla pensione

Tendenzialmente, lo ricordiamo, chi è più giovane può permettersi un livello di rischio più elevato a fronte di un maggior rendimento potenziale. E qui veniamo all’altro fattore fondamentale per affrontare serenamente le fluttuazioni dei mercati: l’orizzonte temporale

Leggi anche il nostro approfondimento Perché è importante diversificare gli investimenti

Orizzonte temporale lungo per compensare le fluttuazioni di mercato

Per dimostrare l’efficacia di un orizzonte temporale lungo nelle strategie di investimento previdenziale, quali sono quelle applicate ai fondi pensione, torniamo ai dati COVIP.

fluttuazioni mercato fondi pensione

Se i fondi pensione negoziali nel 2022 hanno visto i propri rendimenti in calo del 9,8%, analizzando un orizzonte temporale che va oltre il singolo anno, le crisi rientrano e mostrano dati positivi. Ad esempio, considerando i dati dal 31 dicembre 2012 al 30 giugno 2023, rileviamo per i fondi negoziali rendimenti in crescita del 2,4%, a fronte della rivalutazione del TFR che nel medesimo periodo risulta essere del 2,3%.

Quando si decide di investire nel proprio futuro previdenziale attraverso un fondo pensione negoziale, dunque, occorre non perdere mai di vista il lungo periodo, soprattutto in contingenze particolarmente critiche come quelle del 2022. 

Fare scelte basate sulla stretta attualità, come richieste di riscatti o anticipazioni non supportate da un reale stato di necessità, o in generale tutte le decisioni che comportano una smobilitazione del capitale, portano a un solo esito: il consolidamento delle perdite senza opportunità di recupero.

Leggi anche il nostro approfondimento Il fondo pensione è un investimento sul lungo periodo

Educazione finanziaria e previdenziale per fare scelte consapevoli

Una buona conoscenza di concetti quali diversificazione e orizzonte temporale è parte di una cultura finanziaria e previdenziale di base necessaria a fare scelte consapevoli e razionali.

Ogni anno, il Comitato Edufin fa il punto sull’educazione finanziaria degli italiani attraverso il proprio Rapporto Edufin

Nell’edizione 2023 si conferma la correlazione positiva tra la partecipazione alla previdenza complementare, e dunque anche ai fondi negoziali, e le competenze finanziarie. In sostanza, chi ha aderito a un fondo pensione si mostra più preparato in materia finanziaria rispetto a chi non lo ha fatto. 

Il 58% di chi ha aderito alla previdenza complementare ha un livello elevato delle conoscenze finanziarie di base, dato che sul totale del campione si arresta al 44,3%. Dunque, anche solo la scelta dell’adesione porta con sé un accrescimento di conoscenze e competenze.

In conclusione, una buona cultura finanziaria e previdenziale è importante per avere una strategia di investimento ben ponderata che consenta di considerare fattori come l’età, l’obiettivo pensionistico e il livello di rischio personale quando si investe in un fondo pensione.

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